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Fondi di enti e associazioni
Guida ai fondi archivistici
1947 – 1980
Profilo storico
L’Alleanza coltivatori siciliani, nata nella prima metà degli anni Cinquanta, rappresenta “l’organizzazione professionale, democratica, autonoma unitaria dei coltivatori diretti, dei coloni, dei mezzadri, dei fittavoli, dei pastori e degli assegnatari della riforma agraria siciliana” (art. 1 dello statuto). L’Associazione aveva lo scopo di orientare, coordinare e promuovere l’attività di tutte le organizzazioni aderenti e si proponeva di realizzare la difesa degli interessi di categoria e di contribuire al progresso e al rinnovamento dell’agricoltura. Gli organismi direttivi erano: il Congresso; il Comitato direttivo; il Consiglio di presidenza; la Presidenza; il Collegio dei sindaci e revisori.
Nel 1955 aderì all’Alleanza nazionale contadini, un organismo di tipo federativo costituito per realizzare una comune politica agraria e contadina. Nel 1977 confluì nella Confederazione italiana contadini (Cic). Nel 1992, in occasione del quinto congresso, cambiò il nome in quello attuale di Confederazione Italiana Agricoltori (Cia).
Contenuto
Le carte testimoniano l’attività svolta dall’Alleanza coltivatori siciliani e documentano lo sviluppo dell’economia agricola siciliana, le rivendicazioni degli assegnatari della riforma agraria, il movimento cooperativo. Contiene atti di congressi, atti di conferenze degli assegnatari e di convegni delle categorie agricole; risoluzioni; verbali; dati sul tesseramento e sull’organizzazione; ordini del giorno; corrispondenza; circolari; manifesti e volantini; documenti dell’Ente di sviluppo agricolo (ESA); documentazione riguardante il Centro Istruzione professionale agricola (CIPA); documenti dell’Alleanza nazionale contadini; documentazione riguardante l’Istituto nazionale assistenza coltivatori (INAC); materiali riguardanti le elezioni all’Eras dei rappresentanti degli assegnatari nel Consiglio di amministrazione; decreti legge; proposte legislative; dati sullo sviluppo dell’agricoltura. Contiene anche sentenze emesse dalla Corte di Cassazione, dalla Corte costituzionale e da diversi tribunali e preture relative in gran parte alla legge sull’affitto dei fondi rustici.
Documentazione riguardante l’attività dell’Alleanza si trova anche nei fondi archivistici della Federazione provinciale del Pci di Palermo e di Epifanio La Porta – Comitato di solidarietà democratica.
Consistenza
buste 40
Storia archivistica
La documentazione è stata donata da Silvio Amico all’Istituto Gramsci siciliano nel 1980.
Stato di ordinamento
Non riordinato e non inventariato
Strumenti di ricerca
Elenco di consistenza cartaceo
1945 – 1989
Profilo storico
L’Associazione nazionale Partigiani italiani fu costituita a Roma il 6 giugno 1944 dal Comitato di liberazione nazionale del Centro Italia, mentre il Nord era ancora sotto l’occupazione nazifascista. Il 5 aprile del 1945, con il decreto luogotenenziale n. 224, le veniva conferita la qualifica di Ente morale che la dotava di personalità giuridica, promuovendola di fatto come associazione ufficiale dei partigiani. Il 27 giugno 1945, il Comitato provvisorio dell’Anpi di Roma e il Comitato Alta Italia si fusero dando vita all’Anpi nazionale. Dopo la Liberazione essa si diffuse in tutto il Paese e anche nel Sud Italia, dove gli episodi di resistenza erano stati rari, ma dalle cui regioni provenivano molti dei partigiani che avevano militato nelle formazioni del Centro-Nord e all’estero (Jugoslavia, Albania, Grecia, Francia). Fra le molteplici attività svolte dall’associazione vi era anche quella di rappresentare e di assistere i partigiani che avevano combattuto nelle diverse formazioni e di collaborare con gli enti statali preposti al riconoscimento delle qualifiche partigiane.
Come risulta dalle carte dell’Associazione di Palermo, i partigiani siciliani riconosciuti dall’apposita commissione istituita nell’immediato dopoguerra con il compito di stabilire la reale partecipazione di cittadini italiani alla guerra partigiana sono stati circa 4.600, i caduti sono stati 605 e i periti nei campi di concentramento nazisti sono stati almeno 500.
Contenuto
Il fondo testimonia il notevole apporto che i siciliani hanno dato alla lotta partigiana e l’intensa attività dell’Associazione volta alla diffusione dei valori della guerra di liberazione dal nazismo. Il fondo comprende le seguenti serie: Partigiano Combattente; Caduti; Amici della Resistenza; Deceduti; Segreteria.
Le prime quattro si compongono di fascicoli nominativi che contengono, in massima parte, pratiche per il riconoscimento della qualifica di partigiano. La documentazione comprende foglio notizie sull’attività partigiana svolta, foglio matricolare, schede personali, corrispondenza con la Commissione per il riconoscimento della qualifica partigiani, memorie. Vi sono contenute inoltre pratiche per ottenere i benefici derivanti dalle leggi relative ai combattenti della seconda guerra mondiale e pratiche per il riscatto del servizio militare ai fini della pensione.
La serie Segreteria contiene corrispondenza, verbali di riunioni degli organi direttivi, atti di congressi regionali e provinciali, rubriche e registri di protocollo. E’ presente anche la mostra fotografica organizzata dall’Anpi in occasione del trentesimo anniversario della Resistenza sui siciliani caduti durante la guerra di liberazione.
Consistenza
buste 122
Storia archivistica
Le carte sono state donate all’Istituto Gramsci siciliano dai dirigenti dell’ANPI Palermo nel 2002.
Stato di ordinamento
Ordinato e inventariato
Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (Sesamo)
ANPI – Inventario
1948-1961
Contenuto
Documentazione perlopiù riferita all’amministrazione contabile della Camera del Lavoro di Palermo “Giovanni Orcel”; comprende volantini e manifesti prodotti dalla Camera del Lavoro.
Consistenza
buste 16
Stato di ordinamento
Non riordinato e non inventariato
Strumenti di ricerca
Elenco dei volantini e dei manifesti (4 buste)
Il Comitato di Solidarietà democratica nacque nel 1948 come risposta ai numerosi arresti che seguirono all’attentato di Togliatti. Lo scopo del Comitato era fornire assistenza legale e gratuita a coloro che venivano colpiti da provvedimenti giudiziari durante scioperi o manifestazioni, garantire sostegno economico ai detenuti politici e alle loro famiglie. Il Comitato si adoperava, inoltre, per difendere le libertà democratiche e per promuovere la conoscenza della Costituzione, difendendone
i principi. Su scala nazionale nacque come organismo autonomo chiamato a svolgere “in maniera continua, regolare e organica una propria politica limitata strettamente al campo della difesa delle libertà democratiche” mentre in Sicilia la sua nascita fu influenzata dai numerosi processi a spese di minatori, contadini e lavoratori impegnati nelle lotte sindacali per il lavoro, per la conquista delle terre incolte e per la riforma agraria. Nel 1948 nacque il Comitato provinciale di Palermo, godendo del supporto economico e organizzativo del Pci, del Psi, della Camera del lavoro, dell’Udi, dell’Anpi e della Federazione provinciale delle cooperative. Promotori e sostenitori del Comitato furono inizialmente Antonio Varvaro, Nino Sorgi e Giuseppe Pomar, ma presto la partecipazione si allargò a numerosi altri avvocati di differente provenienza politica o indipendenti. Nel 1951 il Comitato di Palermo divenne regionale con funzione di coordinamento degli altri comitati provinciali (Agrigento, Enna, Canicattì, Caltanissetta, Catania e Siracusa). L’attività dei legali del Comitato di solidarietà democratica fu faticosa e intensa sia per l’importante numero di lavoratori arrestati o fermati e denunciati, sia per il venir meno (dopo qualche anno dalla sua nascita) del supporto delle organizzazioni che si erano inizialmente impegnate a sostenerlo, determinandone pian piano una disastrosa situazione finanziaria. Tuttavia, dalla seconda metà del 1951, grazie al lavoro di riorganizzazione svolto da Jolanda Varvaro,- segretaria del Comitato dal 16 giugno 1951, – il Comitato divenne un organismo efficiente e in grado di perseguire gli obiettivi statutari iniziali.
Questo nuovo sforzo di promozione, rese il Comitato più noto allargandone le adesioni. All’assistenza legale nelle aule di tribunale si affiancò il sostegno materiale e morale ai detenuti e alle loro famiglie. Si trattava non di una mera attività assistenziale, ma di una vera e propria azione di denuncia nei confronti di illegalità e arbitri attraverso la quale si intendeva attuare un’importante opera di conoscenza e fruizione delle norme costituzionali inerenti ai diritti di libertà. Nel 1953, infatti, il Comitato di Palermo accolse la campagna lanciata dal Comitato nazionale per chiedere l’amnistia di tutti i reati politici e di tutti i reati comuni non infamanti. Nel 1955 si attivò, inoltre, per fare riacquistare il diritto di voto a coloro che erano stati eliminati dalle liste elettorali a causa di reati politici e per condanne per reati minori. La necessità e l’urgenza delle iniziative appariva chiara se si osservano i numeri dei procedimenti penali del periodo. Infine, il Comitato si occupò della difesa di parte civile in alcuni importanti processi: la strage di Portella della Ginestra, gli omicidi di Placido Rizzotto e di Salvatore Carnevale. Il Comitato rimase attivo fino alla prima metà degli anni Sessanta.
Contenuto
La documentazione conservata nel fondo comprende: telegrammi, lettere e altre comunicazioni con il Comitato nazionale di solidarietà democratica e gli altri Comitati provinciali siciliani e con altri soggetti, come le diverse articolazioni del Partito comunista italiano. Si trova corrispondenza anche con familiari delle persone detenute e con gli stessi detenuti; documentazione prodotta dall’ufficio amministrativo del Comitato soprattutto per gestire le spese processuali e di funzionamento dell’organizzazione; Atti delle istruttorie (talvolta rilegati), sentenze, atti di citazione, motivi per l’appello, nomine di avvocati e corrispondenza sui singoli casi. In particolare, si tratta soprattutto di procedimenti per reati contestati durante scioperi, manifestazioni e l’occupazione di terre e aziende, coinvolgendo spesso dirigenti di partito, sindacalisti e attivisti. Si trova anche documentazione in cui gli stessi soggetti sono invece parte lesa, come nel caso di Salvatore Carnevale o Girolamo Li Causi dopo l’attentato di Villalba; è presente anche della documentazione per ottenere la riabilitazione al voto per persone condannate, spesso con corrispondenza dei richiedenti. Sono presenti anche delle pratiche per ottenere l’amnistia o l’indulto; Materiale a stampa prodotto dallo stesso Comitato di Palermo e dal Comitato nazionale, bollettini e pubblicazioni ricevute inerenti alla difesa legale. La documentazione conservata nel fondo comprende: telegrammi, lettere e altre comunicazioni con il Comitato nazionale di solidarietà democratica e gli altri Comitati provinciali siciliani e con altri soggetti, come le diverse articolazioni del Partito comunista italiano. Si trova corrispondenza anche con familiari delle persone detenute e con gli stessi detenuti; documentazione prodotta dall’ufficio amministrativo del Comitato soprattutto per gestire le spese processuali e di funzionamento dell’organizzazione; Atti delle istruttorie (talvolta rilegati), sentenze, atti di citazione, motivi per l’appello, nomine di avvocati e corrispondenza sui singoli casi. In particolare, si tratta soprattutto di procedimenti per reati contestati durante scioperi, manifestazioni e l’occupazione di terre e aziende, coinvolgendo spesso dirigenti di partito, sindacalisti e attivisti. Si trova anche documentazione in cui gli stessi soggetti sono invece parte lesa, come nel caso di Salvatore Carnevale o Girolamo Li Causi dopo l’attentato di Villalba; è presente anche della documentazione per ottenere la riabilitazione al voto per persone condannate, spesso con corrispondenza dei richiedenti. Sono presenti anche delle pratiche per ottenere l’amnistia o l’indulto; Materiale a stampa prodotto dallo stesso Comitato di Palermo e dal Comitato nazionale, bollettini e pubblicazioni ricevute inerenti alla difesa legale.
Consistenza
59 buste.
Storia archivistica
Il fondo archivistico è conservato presso la sede dell’Istituto Gramsci Siciliano (IGS), in via Paolo Gili 4 (Palermo) ed è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia con Decreto MIBACT-SAAS-SIPA n. 82, del 03/08/2017.
L’archivio è stato donato all’IGS nel 1983 dall’avvocato Clemente La Porta, ultimo segretario del Comitato di solidarietà democratica di Palermo. Con molta probabilità il fondo subì diversi spostamenti seguendo i trasferimenti della sede della Comitato di solidarietà democratica. Nel 1951 la sede del Comitato era presso via Montevergini n. 28 per spostarsi successivamente in via Mariano Stabile n. 169 fino al 1962, anno del trasferimento in via Costantino Nigra n. 3/a. Nel 1964 si registra l’ultimo trasloco in via Marchese di Villabianca n. 111 In seguito all’acquisizione della documentazione da parte dell’IGS nel corso degli anni Ottanta, il fondo ha subito un intervento di descrizione, di cui poco si conosce. In particolare, non si sa quanto questo abbia influito sull’ordinamento originario delle carte. In occasione di questo intervento è stato redatto un elenco di consistenza dattiloscritto dove erano riportati il numero di corda, i titoli e gli estremi cronologici dei 943 fascicoli contenuti nelle 60 buste di cui si componeva il fondo; tuttavia, i dati identificativi dei fascicoli presenti nell’elenco non erano riportati sulle rispettive camicie, per la maggior parte, coeve alla redazione dell’elenco stesso. In seguito al versamento del fondo venne, infatti, effettuata la rifascicolazione di tutta la documentazione, sebbene in alcuni casi si sia preservata anche la fascicolazione originale. Le carte erano conservate in fascicoli all’interno di faldoni in cartone con
sistema di chiusura a fettuccia che versavano in un pessimo stato di conservazione.
Stato di ordinamento
Non riordinato e non inventariato.
Strumenti di ricerca
Elenco informatizzato (xDams)
1947 – 1950
Profilo storico
ll Comitato si costituì subito dopo la strage di Portella della Ginestra del 1 maggio 1947 con lo scopo di sostenere le famiglie delle vittime e raccogliere fondi per il processo contro gli esecutori e i mandanti della strage.
Contenuto
Documentazione relativa all’attività svolta dal Comitato. Comprende perlopiù: corrispondenza, note e relazioni, rendiconti, documenti contabili e libro cassa.
Consistenza
buste 1
Stato di ordinamento
Non riordinato e non inventariato
1888 – 1895
Contenuto
Corrispondenza politica dei consoli francesi a Palermo e ad Agrigento. La raccolta si compone di 154 lettere (in fotocopia).
Consistenza
buste 1
1943-1990
Profilo storico
La FISAC organizza nella CGIL le lavoratrici e i lavoratori di ogni ordine e grado delle banche e delle assicurazioni, delle società finanziarie e del parabancario.
Contenuto
Materiali riguardanti l’attività dell’organizzazione sindacale palermitana del Banco di Sicilia. Si tratta in particolare di documenti della Commissione interna centrale e della Segreteria; di verbali di riunioni della Segreteria permanente e del Comitato esecutivo e appunti di riunioni; di verbali di riunioni intersindacali; di contratti di lavoro e regolamenti per il personale; di materiali riguardanti le elezioni delle commissioni interne; di documenti riguardanti diverse vertenze; di atti congressuali; di corrispondenza; di lettere di convocazione di riunioni. Sono presenti documenti relativi l’amministrazione e documenti contabili.
Consistenza
pezzi 300
Storia archivistica
L’archivio è stato donato all’IGS dalla FISAC – CGIL Segreteria del Coordinamento sindacale – Banco di Sicilia tra il 1994 e il 1996.
Stato di ordinamento
Non riordinato e non inventariato
Strumenti di ricerca
Elenco del versamento effettuato nel 1996
1921 – 1944
Contenuto
Documenti in fotocopia riguardanti il Partito comunista d’Italia siciliano dal 1921 al 1944 provenienti dalla Fondazione Gramsci di Roma. Contiene materiali riguardanti la costituzione delle Federazioni comuniste siciliane nel 1921; rapporti sulla situazione del partito e sulla sua organizzazione redatti da dirigenti nazionli inviati in Sicilia e in Calabria e statistiche organizzative; dati sul tesseramento; direttive sul lavoro da svolgere e sul metodo di lavoro clandestino; comunicazioni e materiali di discussione per i congressi di partito; rapporti sullo svolgimento dei congressi in Sicilia; relazioni sulla diffusione della stampa clandestina; comunicazioni su arresti e persecuzioni poliziesche; corrispondenza tra il partito nazionale, dirigenti delle federazioni siciliane e il Comitato sindacale comunista; volantini di propaganda elettorale; materiale a stampa.
Consistenza
buste 1
Strumenti di ricerca
Elenco dattiloscritto
1943 – 1952
Contenuto
Documenti in fotocopia riguardanti il Partito comunista siciliano dal 1943 al 1952 provenienti dalla Fondazione Gramsci di Roma. Si tratta di materiali documentari prodotti dal Comitato regionale siciliano, dal Partito nazionale, dalle Federazioni siciliane e dalle sezioni territoriali. Contiene corrispondenza del Comitato regionale con le federazioni e con la Direzione nazionale; circolari indirizzate alle Federazioni; note e comunicazioni su trasferimenti di quadri dirigenti; elenchi degli organigrammi e elenchi degli allievi siciliani designati a frequentare le scuole di partito; dati statistici sull’organizzazione del partito e sul tesseramento delle diverse federazioni; verbali di riunioni di organismi dirigenti regionali e federali e dei deputati comunisti del Blocco del popolo; relazioni sullo svolgimento dei Congressi e atti congressuali; rapporti e relazioni sull’attività svolta; risoluzioni; piani di lavoro; dati elettorali; materiali a stampa; documenti del Comitato di liberazione nazionale (CLN).
Consistenza
buste 12
Strumenti di ricerca
Elenco dattiloscritto
1942 – 1987
Contenuto
Documenti di vario genere raccolti dall’Istituto Gramsci Sicilino in massima parte prodotti dal Partito comunista. Si tratta per lo più atti di convegni organizzati dal Pci riguardanti l’economia, la mafia, la produzione dell’energia; volantini e opuscoli di propaganda riguardanti diversi temi (fisco, scuola, mafia, agricoltura, energia, pace) volantini e opuscoli di propaganda elettorale; pubblicazioni del Gruppo del Pci al Parlamento europeo; documenti preparatori per congressi regionali e nazionali e testi di alcuni interventi; dati elettorali. Sono presenti dati sull’economia siciliana; dati statistici e relazioni sulla normativa antimafia dall’entrata in vigore della legge “La Torre”. Contiene anche atti giudiziari riguardanti il processo contro Michele Greco e altri, l’assassinio dei giudici Rocco Chinnici e Cesare Terranova; decreti emessi dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo nei confronti di persone pericolose; atti della Commissione antimafia e atti della Commissione d’inchiesta sulla Loggia P2.
Si segnala una raccolta di giornali clandestini diffusi in Lombardia dal 1942 al 1945.
Consistenza
buste 21
Strumenti di ricerca
Elenco dattiloscritto
1946-1982
Profilo storico
La Federazione comunista di Agrigento (allora Girgenti) fu fondata nel 1921, subito dopo il ritorno da Livorno di Cesare Sessa, eletto membro del Comitato centrale del nuovo Partito al termine del Congresso. Fra i promotori vi erano, oltre a Sessa, Domenico Cuffaro, Rosario Scaffidi, Giuseppe Sciabica, Giuseppe Granata. Alla fine del 1921 in Sicilia gli iscritti al Partito comunista erano 776, organizzati in quattro federazioni interprovinciali. Quella di Girgenti-Caltanissetta, il cui segretario era Domenico Cuffaro, contava 331 iscritti. Nel 1926, con l’entrata in vigore delle leggi eccezionali fasciste, il Partito comunista venne sciolto, molti dirigenti e militanti della provincia di Agrigento furono arrestati, mandati al confino, diffidati o condannati a diversi anni di carcere. Con l’andare del tempo, si interruppero i legami con il centro del Partito e venne meno ogni attività politica. Dopo qualche anno − nonostante la stretta sorveglianza della polizia, gli arresti e le diffide − riaffiorarono gruppi clandestini che cominciarono a rafforzarsi e a prendere i contatti con quelli che si erano formati nelle altre province siciliane. Nella provincia di Agrigento i tessitori della rete comunista clandestina erano in particolare: Salvatore Di Benedetto e Domenico Cuffaro. Dopo una lunga clandestinità, verso il 1944 gli eserciti alleati autorizzarono le attività politiche in Sicilia. La federazione di Agrigento tenne il suo primo congresso provinciale del dopoguerra nel maggio dello stesso anno, quando la sede provvisoria della federazione era a Sciacca. Nel 1945 ne seguirono altri due mentre l’ultimo, il diciottesimo prima dello scioglimento del Pci, si tenne nel 1990. Già nel dicembre del 1944 nella provincia di Agrigento erano state aperte 40 sezioni territoriali con circa 40.000 iscritti. Il primo segretario fu Giorgio Cresi, antifascista e perseguitato dal fascismo, che aveva trascorso circa dieci anni al confino, prima a Lipari e poi alle isole Tremiti. Fra i componenti del Comitato federale eletto in quel primo Congresso vi erano tra gli altri: Cesare Sessa, Domenico Cuffaro, Michele D’Amico e Accursio Miraglia. Quest’ultimo ucciso dalla mafia il 4 gennaio 1947.
Secondo lo Statuto del Partito − approvato dal V Congresso nazionale del 1945 e più volte aggiornato dalle successive assise − gli organi di federazione erano: il Congresso provinciale di federazione; il Comitato federale; la Commissione federale di controllo; la Segreteria di Federazione; il Comitato direttivo; la Conferenza di federazione; il Consiglio di federazione. Dalle federazioni dipendevano poi vari organismi di decentramento della direzione politica e diffusi a livello capillare sul territorio (comitati di zona, sezioni, cellule). In merito alla struttura organizzativa interna alle federazioni, lo statuto riconosceva al Comitato federale la facoltà di costruire sezioni di lavoro cui era demandata la concreta attività di programmazione sul territorio. Questi organismi di lavoro, dipendenti dalla Segreteria, si strutturano a seconda di specifiche competenze e settori di intervento, denominati quasi sempre “commissioni” (Commissione d’organizzazione, Commissione stampa e propaganda, Commissione enti locali, ecc.) e di sezioni di lavoro, che intervenivano su aspetti specifici.
La Federazione provinciale di Agrigento si sciolse nel 1991, anno in cui il Pci iniziò la fase costituente della nuova formazione politica del Partito democratico di sinistra (Pds).
Hanno ricoperto la carica di Segretario, oltre a Giorgio Cresi (che fu il primo del dopoguerra), Michele D’Amico, Giuseppe Montalbano, Marcello Cimino, Francesco Renda, Michelangelo Russo, Salvatore Di Benedetto, Agostino Spataro, Angelo Capodicasa, mentre l’ultimo fu Accursio Montalbano.
Contenuto
La documentazione testimonia l’attività e il ruolo svolti dalla Federazione provinciale di Agrigento e documenta l’azione di coordinamento tra le diverse sezioni territoriali (sezioni, cellule). Il fondo comprende verbali di riunioni, corrispondenza, documentazione di carattere amministrativo-contabile e materiali eterogenei che rispecchiano il funzionamento della Federazione a partire dai suoi principali organismi: il Comitato federale, massimo organo di direzione a livello provinciale, il Comitato direttivo (fino al 1956 Comitato esecutivo), la Segreteria, i Congressi provinciali. Si conservano, inoltre, materiali relativi all’attività delle commissioni e sezioni di lavoro; documenti che testimoniano le relazioni intercorse con altri partiti; documentazione congressuale e di iniziative svolte sia a livello locale che nazionale; carte relative all’attività di tesseramento; documentazione statistica sulle campagne elettorali; materiale iconografico e propagandistico (volantini e manifesti).
Notevole è la presenza di documentazione riguardante le organizzazioni sindacali e le rivendicazioni dei contadini e dei lavoratori degli stabilimenti industriali presenti nel territorio. È inoltre presente documentazione relativa al Gruppo consiliare del Pci al Comune di Agrigento; all’istituzione del parco archeologico della Valle dei Templi; ai problemi legati al disordinato sviluppo urbanistico della città e alla ricostruzione delle case distrutte in seguito alla frana del 1966 e del terremoto del 1968.
Contiene anche documentazione relativa al contesto socioeconomico della provincia, con particolare riferimento all’industria zolfifera, all’agricoltura, al turismo e alla pesca.
Completa il fondo una ricca raccolta di manifesti politici che comprende sia materiali elaborati, stampati e diffusi dalla federazione e dalle sezioni territoriali sia materiali prodotti e inviati dalla Sezione Stampa e propaganda della Direzione del Partito.
Consistenza
buste 59
Storia archivistica
L’archivio della Federazione provinciale di Agrigento si sviluppa su circa 7,10 metri e comprende documenti cartacei, manifesti, volantini, stampa, opuscoli. Dall’esame dei documenti conservati nel fondo stesso, nonché dal confronto con inventari di fondi archivistici relativi a partiti e movimenti politici, ha preso forma un ordinamento che desse conto della struttura organizzativa verticale e orizzontale del Partito. Una volta completata la schedatura per fascicolo si è passati alla costituzione delle serie, che corrispondono agli organismi dirigenti e di lavoro della Federazione, individuati non solo grazie all’esame della documentazione, ma anche attraverso lo studio dell’organizzazione del Partito e alla formazione all’interno delle serie di sottoserie. Per quanto riguarda la numerazione di buste e fascicoli si è ritenuto di dare una numerazione univoca e progressiva alle buste.
L’ordinamento attribuito al fondo rispecchia la struttura organizzativa del Partito, caratterizzata da uno schema piramidale che si sviluppa dal vertice per giungere alle zone territoriali e alle sezioni.
L’archivio contiene i verbali, il materiale congressuale, gli scritti e i discorsi dei segretari, il carteggio con le sezioni di lavoro, gli organismi statali, i sindacati, gli altri partiti politici, gli organismi periferici del Partito, le redazioni dei periodici e le associazioni legate al Partito.
La tipologia documentaria prevalente è quella del documento politico, o relazione, o intervento, così come la corrispondenza, numerosi anche gli appunti e le bozze manoscritte.
Stato di ordinamento
Riordinato e inventariato
Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (xDams)
Pci. Federazaione Agrigento – Inventario
1948-1979
Profilo storico
La Federazione comunista di Enna fu fondata nel 1921, subito dopo il ritorno da Livorno di Cesare Sessa, eletto membro del Comitato centrale del nuovo Partito al termine del Congresso.
Nel 1926, con l’entrata in vigore delle leggi eccezionali fasciste, il Partito comunista venne sciolto, molti dirigenti e militanti della provincia di Enna furono arrestati, mandati al confino, diffidati o condannati a diversi anni di carcere. Con l’andare del tempo, si interruppero i legami con il centro del Partito e venne meno ogni attività politica. Dopo una lunga clandestinità, verso il 1944 gli eserciti alleati autorizzarono le attività politiche in Sicilia. Tra i primi segretari attivi si ricorda Santi Milisenna, confinato al confino da fascisti, nel gennaio del 1944 aveva partecipato, assieme a pochi altri siciliani – tra i quali il palermitano Franco Grasso – al congresso di Bari dei comitati di liberazione nazionale (Cln) e, in aprile, al primo congresso regionale comunista di Messina aveva difeso i suoi orientamenti massimalisti in tema di politica agraria volti ad ottenere la socializzazione del latifondo. Nel maggio dello stesso anno , a Regalbuto, in provincia di Enna, durante un raduno separatista (agrari e mafiosi per condizionare il quadro politico ricorrono strumentalmente al ricatto separatista e propongono che la Sicilia diventi la 49a stella della bandiera americana), venne ucciso. Hanno ricoperto la carica di Segretario, Michele Sala, Pietro Secchia, Giuseppe Gangi, Alessandro Vigni, Francesco Catalano.
Contenuto
Il fondo attiene all’attività politica e all’organizzazione della federazione e delle sezioni territoriali e testimonia il ruolo svolto dal Partito comunista ennese nelle vicende politiche del territorio. Contiene corrispondenza con la Direzione nazionale, con il Comitato regionale siciliano, con le sezioni territoriali, con le organizzazioni sindacali e con singoli militanti.
Comprende atti relativi all’attività degli organismi dirigenti, in particolare documenti preparatori e atti di congressi provinciali, di sezione e ai congressi della federazione giovanile; verbali di riunioni degli organismi dirigenti della federazione e delle sezioni territoriali; relazioni sul lavoro svolto e programmi di lavoro; schede biografiche di dirigenti; elenchi di iscritti; dati sul tesseramento; risoluzioni politiche. Sono presenti materiali riguardanti le elezioni amministrative, in particolare prospetti dei risultati elettorali, liste di candidati, programmi elettorali, piani di lavoro, materiale di propaganda. Sono presenti documenti sindacali e documenti del movimento cooperativo.
Contiene anche documenti riguardanti il Consiglio provinciale di Enna. È presente corrispondenza con il Comitato Antifascista permanente sui ricorrenti episodi di fascismo e alcuni articoli di stampa estera sulle torture operate dalla dittatura fascista in Brasile.
L’archivio comprende soprattutto documentazione relativa all’economia della zona con particolare riferimento all’industria, al turismo, all’agricoltura, all’industria zolfifera, e in particolare ai piani di riorganizzazione della miniera Floristella e al piano di smobilitazione della miniera Gaspa; allo sviluppo delle zone montane. Sono presenti documenti del Consorzio di bonifica dell’Alto Dittaino e dell’Altesina.
Consistenza
buste 15
Storia archivistica
Il fondo è stato depositato presso l’Istituto Gramsci siciliano (IGS) tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, quando l’IGS aveva sede presso Palazzo Palagonia.
Nel corso degli anni Ottanta il fondo subì interventi di sistemazione e descrizione, in occasione dei quali si procedette alla redazione di un elenco di consistenza, alla rifascicolazione e al ricondizionamento della documentazione; lavoro terminato intorno al 1988, anno in cui fu pubblicata la “Guida analitica ai fondi d’archivio dell’IGS” a cura di Maurizio Rizza.
All’inizio dei lavori di riordinamento il fondo era descritto sommariamente in un elenco di consistenza in formato cartaceo, dove era riportato il numero dell’unità conservativa, il numero di corda del fascicolo, gli estremi cronologici delle unità archivistiche e un titolo attribuito; tutti i dati identificativi dei fascicoli presenti nell’elenco erano stati riscritti sulle rispettive camicie, le quali risultavano pertanto coeve alla redazione dell’elenco stesso. La rifascicolazione, effettuata contestualmente alla redazione dell’elenco, aveva in parte rispettato alcune delle aggregazioni originarie della documentazione. Le carte erano conservate in fascicoli posti all’interno di faldoni in cartone con sistema di chiusura a fettuccia e versavano per la maggior parte in un cattivo stato di conservazione. Dall’analisi dell’elenco di consistenza si è inoltre notato che non tutta la documentazione presente nel fondo era stata inserita in elenco, parte della documentazione quindi non era presente in alcun elenco.
Stato di ordinamento
Riordinato e inventariato
Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (xDams)
Pci. Federazione Enna – Inventario
1948-1979
Profilo storico
La Federazione di Termini Imerese fu costituita nel 1956 “per adeguare l’azione politica del partito ai problemi particolari della zona”. Il primo congresso costitutivo si tenne l’1 e il 2 dicembre a Termini Imerese. Il Comitato federale e la commissione federale di controllo con la risoluzione del 12 settembre 1965, decisero di unificare la federazione di Termini Imerese in un’unica organizzazione con la Federazione di Palermo, e di articolare la ex federazione in due zone: quella di Termini e quella delle Madonie. I due comitati di zona vennero costituiti nel 1968.
Contenuto
Il fondo contiene documenti della sezione di Termini Imerese e quelli della Federazione dal 1956 fino al 1965. La documentazione testimonia l’attività politica e organizzativa della federazione, delle sezioni territoriali, della Fgci e dei comitati di zona. Sono presenti documenti della direzione nazionale e del comitato regionale del Pci, delle organizzazioni sindacali e del movimento cooperativo. La documentazione si compone di atti relativi ai congressi provinciali, di verbali di riunioni del comitato direttivo e del comitato federale, di risoluzioni, di dati sul tesseramento, di dati sulle elezioni amministrative, di materiali di propaganda, di risoluzioni politiche, nonché di corrispondenza con gli organismi dirigenti nazionali e regionali, con le sezioni territoriali e con singoli militanti. Contiene anche atti relativi all’amministrazione comunale di Termini Imerese e dei paesi del circondario. È presente materiale riguardante l’economia, con particolare riferimento alla zona industriale di Termini Imerese e allo sviluppo dell’agricoltura della zona. Sono presenti atti dell’Ente di sviluppo agricolo (Esa). Si tratta di verbali di riunioni del Consiglio di amministrazione e deliberazioni; piani di intervento; elenchi delle opere da finanziare; richieste di esproprio e di assegnazione di terre da parte di cooperative agricole, corredate da relazioni tecniche.
Consistenza
buste 10
Storia archivistica
Il fondo è stato depositato presso l’Istituto Gramsci siciliano (IGS) tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, quando l’IGS aveva sede presso Palazzo Palagonia.
Nel corso degli anni Ottanta il fondo subì interventi di sistemazione e descrizione, in occasione dei quali si procedette alla redazione di un elenco di consistenza, alla rifascicolazione e al ricondizionamento della documentazione; lavoro terminato intorno al 1988, anno in cui fu pubblicata la “Guida analitica ai fondi d’archivio dell’IGS” a cura di Maurizio Rizza.
All’inizio dei lavori di riordinamento il fondo era descritto sommariamente in un elenco di consistenza in formato cartaceo, dove era riportato il numero dell’unità conservativa, il numero di corda del fascicolo, gli estremi cronologici delle unità archivistiche e un titolo attribuito; tutti i dati identificativi dei fascicoli presenti nell’elenco erano stati riscritti sulle rispettive camicie, le quali risultavano pertanto coeve alla redazione dell’elenco stesso. La rifascicolazione, effettuata contestualmente alla redazione dell’elenco, aveva in parte rispettato alcune delle aggregazioni originarie della documentazione. Le carte erano conservate in fascicoli posti all’interno di faldoni in cartone con sistema di chiusura a fettuccia e versavano per la maggior parte in un cattivo stato di conservazione. Dall’analisi dell’elenco di consistenza si è inoltre notato che non tutta la documentazione presente nel fondo era stata inserita in elenco, parte della documentazione quindi non era presente in alcun elenco.
Stato di ordinamento
Riordinato e inventariato
Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (xDams)
Pci. Federazione di Termini Imerese – Inventario
1917-1995
Profilo storico
La Federazione comunista di Trapani fu fondata nel 1921. Il 20 febbraio di quell’anno si tenne, infatti, un Congresso provinciale al quale parteciparono le sezioni territoriali di Marsala (istituita da Cecè Azzaretti), Paceco, Mazara del Vallo, Castellammare del Golfo, San Marco e Ciancio.
Agli inizi degli anni ‘50 Vero Felice Monti (vicesegretario e responsabile organizzativo dei quadri del PCI a Trapani dal 1949 al 1952) e Leonida Mineo lavorarono alla creazione di sezioni locali del Partito anche negli angoli più remoti del trapanese. In seguito a tale iniziativa venne, quindi, a ricostruirsi l’ossatura del Partito comunista a Trapani.
Terminate le lotte contadine in Sicilia l’attenzione dei dirigenti del Pci trapanese si spostò dalle campagne alle città: Olindo Ingoglia e Vero Felice Monti furono alcuni dei protagonisti di questa nuova politica adottata dal Partito e vennero per questo definiti i primi “socialdemocratici” del P.C.I. trapanese.
Tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60 l’attenzione dei membri della Federazione si concentrò anche sulle iniziative da intraprendere per opporsi alla chiusura dell’azienda vitivinicola “Florio”.
Non sempre la gestione delle forze del Partito nei comuni facenti parti della Provincia si è rivelata facile. A titolo esemplificativo si può richiamare la problematica situazione politica affrontata dalla sezione territoriale di Alcamo che, nel corso degli anni ‘60, richiese un deciso intervento da parte del Comitato federale e della Commissione federale di controllo: sebbene nel 1961 fosse stato registrato un incremento nel numero di tesserati al Partito (passati da 900 a 1400), gli organismi direttivi avevano riscontrato alcune “debolezze” che si sarebbero dovute risolvere per permettere una corretta ripresa politica del comune di Alcamo per contrastare soprattutto le influenze negative delle cosche mafiose e clericali.
Gli anni ‘60 furono caratterizzati anche da un costante avvicendamento nelle file del Partito: in questi anni, infatti, numerose furono le richieste di espulsione o le lettere di dimissioni presentate da diversi attivisti.
Hanno ricoperto la carica di Segretario Vito Giacalone (1958), Michele Licari (1960, 1965), Olindo Ingoglia (1970) e Valerio Veltroni (1975).
Contenuto
La documentazione testimonia l’attività e il ruolo svolti dalla Federazione provinciale di Trapani e documenta l’azione di coordinamento tra le diverse sezioni territoriali e nei diversi comuni della provincia. Il fondo comprende verbali di riunioni, corrispondenza, documentazione di carattere amministrativo-contabile e materiali eterogenei che rispecchiano il funzionamento della Federazione a partire dai suoi principali organismi: il Comitato federale (massimo organo di direzione a livello provinciale), il Comitato direttivo, la Commissione federale di controllo, la Segreteria federale e i Congressi provinciali. Si conservano inoltre: materiali relativi all’attività delle commissioni di lavoro (Organizzazione, Stampa e propaganda, Enti locali, Lavoro di massa, Agraria, Femminile e Culturale); documenti che testimoniano le relazioni intercorse con altri partiti; documentazione congressuale e di iniziative svolte sia a livello locale che nazionale; carte relative all’attività di tesseramento; documentazione relativa all’organizzazione di campagne elettorali; fotografie; materiale di propaganda; materiali a stampa e rassegna stampa.
È altresì presente documentazione relativa al Comitato comunale trapanese e alle iniziative promosse a favore delle popolazioni terremotate e della zona della Vallata del Belice.
Contiene anche documentazione relativa al contesto socioeconomico della provincia, con particolare riferimento all’agricoltura e alla viticoltura.
Completa il fondo una piccola raccolta di manifesti politici che comprende materiali elaborati, stampati e diffusi sia dalla Federazione trapanese sia dal Pci nazionale che da altri enti nazionali e siciliani (Unione donne italiane; i gruppi di “Pensiero nazionale”; D.C. Spes; Commissario straordinario di Messina).
Consistenza
buste 17
Storia archivistica
Il fondo è stato depositato presso l’Istituto Gramsci siciliano (IGS) tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta, quando l’IGS aveva sede presso Palazzo Palagonia.
Nel corso degli anni Ottanta il fondo subì interventi di sistemazione e descrizione, in occasione dei quali si procedette alla redazione di un elenco di consistenza, alla rifascicolazione e al ricondizionamento della documentazione; lavoro terminato intorno al 1988, anno in cui fu pubblicata la “Guida analitica ai fondi d’archivio dell’IGS” a cura di Maurizio Rizza.
All’inizio dei lavori di riordinamento il fondo era descritto sommariamente in un elenco di consistenza in formato cartaceo, dove era riportato il numero dell’unità conservativa, il numero di corda del fascicolo, gli estremi cronologici delle unità archivistiche e un titolo attribuito; tutti i dati identificativi dei fascicoli presenti nell’elenco erano stati riscritti sulle rispettive camicie, le quali risultavano pertanto coeve alla redazione dell’elenco stesso. La rifascicolazione, effettuata contestualmente alla redazione dell’elenco, aveva in parte rispettato alcune delle aggregazioni originarie della documentazione. Le carte erano conservate in fascicoli posti all’interno di faldoni in cartone con sistema di chiusura a fettuccia e versavano per la maggior parte in un cattivo stato di conservazione. Dall’analisi dell’elenco di consistenza si è inoltre notato che non tutta la documentazione presente nel fondo era stata inserita in elenco, parte della documentazione quindi non era presente in alcun elenco.
Stato di ordinamento
Riordinato e inventariato
Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (xDams)
Pci. Federazione di Trapani – Inventario