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Fondi di persona

Guida ai fondi archivistici
Estremi cronologici
1930 – 1971

Profilo biografico
Nino Pino Balotta nacque a Barcellona Pozzo di Gotto il 17 settembre 1909, da una famiglia aristocratico-borghese. Nel 1930 conseguì la laurea in medicina veterinaria all’Università di Messina. Nello stesso anno si iscrisse alla facoltà di Scienze politiche a Perugia, dove frequentò ambienti antifascisti. A partire dal 1931 svolse attività clandestina antifascista come corriere tra l’Italia e la Francia. La sua militanza politica lo portò più volte ad essere processato e incarcerato. Nel 1938 pubblicò il volumetto “Tifo sportivo e i suoi effetti”, che fu sequestrato e messo al bando dal Minculpop. Fondatore e primo segretario della Casa del popolo di Barcellona Pozzo di Gotto, nel 1945 ricoprì la carica di segretario provinciale del Centro Antifascista Italiano e nell’anno successivo divenne vice-sindaco della sua città. Incarcerato nel 1948 per i moti popolari di Barcellona Pozzo di Gotto, mentre era in carcere venne eletto deputato al Parlamento nelle file del Partito comunista, venne riconfermato nelle successive legislature, fino al 1963. Insegnò Zootecnia generale all’Università di Messina e diresse l’Istituto di zootecnia. Pubblicista, socio di accademie scientifiche e letterarie. Dal 1959 al 1967 fu vice presidente nazionale dell’Associazione poeti e scrittori dialettali e presidente nazionale dell’Associazione del libero pensiero “Giordano Bruno”. Fondò e diresse la rivista Zootecnia e Vita. Autore di numerose pubblicazioni di carattere scientifico e letterario, vinse numerosi premi nazionali ed esteri, ricordiamo tra tutti quello ricevuto nel 1952 dall’Accademia veterinaria di Francia. Nel 1980 con un testamento olografo donò il proprio corpo alla scienza. Morì il 26 luglio 1987.

Contenuto
Il fondo si compone di documenti riguardanti l’attività di parlamentare, di scienziato e di letterato di Nino Pino Balotta oltre che di documenti personali. Sono presenti interrogazioni parlamentari corredate da relazioni, promemoria e corrispondenza, sull’argomento cui si riferisce l’interrogazione. I materiali riguardanti la sua attività di scienziato e quelli inerenti la sua attività di poeta e di letterato comprendono raccolte di poesie e saggi di Nino Pino; materiali riguardanti i lavori di diverse commissioni di premi letterari di cui egli fece parte. Numerosa è la presenza di corrispondenza privata e politica. Il fondo contiene anche una raccolta di fotografie.

Consistenza
buste 33

Stato di ordinamento
Non riordinato e non inventariato

Strumenti di ricerca
Elenco dattiloscritto

Estremi cronologici
1934 – 1951

Profilo biografico
Tommaso Cannarozzo nacque nel 1891. Nel 1921 si iscrisse al Pcd’I. Fu perseguitato dal fascismo e inviato al confino. Nei primi anni del secondo dopoguerra divenne dirigente della Federazione del Pci di Messina: componente del Comitato federale e della Commissione quadri.

Contenuto
Il fondo comprende documenti provenienti dall’archivio della Federazione del Partito comunista di Messina. La parte più consistente e meglio documentata riguarda la Commissione quadri e le sue specifiche competenze, della quale Tommaso Cannarozzo fu responsabile nei primi anni della ricostruzione. Contiene corrispondenza; verbali di riunioni; relazioni e dati sull’organizzazione; schede biografiche di militanti e dirigenti; materiali inerenti provvedimenti disciplinari ed espulsioni dal partito. Sono presenti documenti relativi al I Congresso del 12 dicembre 1943; al Congresso delle federazioni provinciali comuniste della Sicilia orientale del 10 gennaio 1944; al Convegno meridionale del Partito comunista di Bari dal 26 al 27 gennaio 1944; al Congresso regionale del Partito comunista siciliano di Messina dal 15 al 16 aprile 1944. Sono inoltre presenti documenti dei Comitati comunali di liberazione nazionale della provincia di Messina e documenti della Commissione di epurazione provinciale.

Consistenza
buste 4

Storia archivistica
Le carte sono state donate all’IGS dalla figlia di Tommaso Cannarozzo, Clelia, nel 1980. Il fondo, prima di pervenire all’Istituto, è stato riordinato da Daniele Pompejano e Giovanni Raffaele.

Stato di ordinamento
Ordinato e inventariato

Strumenti di ricerca
Tommaso Cannarozzo – Inventario

Estremi cronologici
1897 – 1990

Profilo biografico
Girolamo Li Causi nasce a Termini Imerese nella notte tra il 31 dicembre 1895 e il 1°primo gennaio 1896. Dopo aver terminato gli studi di ragioneria, nel 1913 si trasferisce a Venezia per frequentare il Regio Istituto Superiore di Studi Commerciali. In Veneto abbraccia la causa socialsita distinguendosi come dirigente nelle fila del Partito socilaista italiano. A Venezia conosce la sua futura prima moglie, Ena Viatto, anche lei attiva politicamente nelle zone del vercellese, dove è impegnata a diffondere la stampa clandestina tra le mondine. Dopo la permanenza a Venezia, che termina nel 1922, Li Causi si trasferisce prima a Roma e poi a Milano. Nel 1924 aderisce al Partito Comunista d’Italia, diventando redattore de “l’Unità”. 
Nel 1926, con la promulgazione delle “leggi eccezionali”, il Partito Comunista d’Italia è costretto ad entrare in clandestinità e Li Causi viene inviato a Torino come responsabile interregionale per il Piemonte e la Liguria. 
Il 10 maggio 1928 Girolamo Li Causi viene arrestato a Marina di Pisa insieme a Ena Viatto. I due riescono ad ottenere il permesso di sposarsi in carcere a Portolongone nell’aprile del 1929. 
La prigionia di Li Causi dura fino al maggio 1937 con diversi trasferimenti che lo portano ad essere detenuto in diverse carceri italiane. Nel 1936, Ena Viatto, già scarcerata nel 1930, chiede e ottiene l’annullamento del matrimonio. In seguito alla scarcerazione, Li Causi è confinato prima a Ponza e poi Ventotene. 
Liberato nell’estate del 1943, abbraccia la lotta partigiana diventandone uno dei capi con il nome di “Mommo”. Nominato rappresentante del Partito comunista nel Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia, dopo l’8 settembre, fu designato a prendere contatto con le autorità militari al fine di organizzare la resistenza armata. 
Incaricato da Palmiro Togliatti di riorganizzare il Partito comunista siciliano, dopo un lungo e pericoloso viaggio arrivò in Sicilia nell’agosto del 1944, assieme alla compagna Giuseppina Vittone. Nel 1945 venne eletto segretario regionale del Pci siciliano, carica che mantenne fino al 1960. Il forte impegno contro la mafia ne caratterizzò fin da subito l’azione politica e per questo il 16 settembre del 1944 fu vittima di un attentato mafioso guidato da Calogero Vizzini durante un comizio nel paese di Villalba. Fece parte della Consulta regionale per l’elaborazione dello Statuto siciliano. Nel 1946 venne eletto deputato all’Assemblea costituente. Nel 1947 fu eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana e in seguito ricoprì la carica di Senatore e di Deputato. Fu vicepresidente della prima Commissione antimafia. Muore a Roma nel 1977. 

Contenuto
Il fondo documenta l’attività politica svolta da Li Causi in Sicilia e in seno agli organismi nazionali del Partito comunista italiano, quella di parlamentare regionale, nazionale e di deputato all’Assemblea costituente, nonché la sua attività di vicepresidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia, restituendo uno sguardo vivido sulla storia del Partito e sulle vicende politiche, economiche e sociali siciliane, nazionali e internazionali a partire dagli anni Venti del Novecento. Il fondo comprende: atti di congressi e convegni; verbali di riunioni dei comitati provinciali e dei responsabili dell’apparato del Partito; corrispondenza con i diversi organismi di Partito, con singoli dirigenti e con militanti; materiali riguardanti il tesseramento e l’organizzazione, con particolare riferimento all’organizzazione dei quadri; materiali di propaganda elettorale; relazioni sull’attività svolta, memoriali e piani di lavoro; risoluzioni, dichiarazioni e comunicati; direttive della segreteria nazionale; documenti della Direzione nazionale, del Comitato centrale e della Commissione centrale di controllo. Sono presenti anche scritti e discorsi di dirigenti politici e sindacali. Il fondo conserva anche documenti di carattere personale riguardanti alcuni momenti della vita privata e politica di Li Causi relativi al periodo della reclusione in carcere e al confino; corrispondenza perlopiù con dirigenti del Partito comunista italiano, editori e giornalisti. 
I documenti inerenti all’attività istituzionale comprendono: materiali riguardanti l’autonomia regionale e il testo coordinato dello Statuto speciale per la Sicilia; documenti dell’Assemblea costituente; discorsi, interventi e atti parlamentari; interpellanze e materiali eterogenei riguardanti in massima parte il fenomeno della mafia e del banditismo. Da segnalare la cospicua documentazione della prima Commissione antimafia, della quale Li Causi fu vicepresidente dal 1963 al 1968. 
Particolarmente corposa è la documentazione riguardante banditismo e associazionismo mafioso che comprende: articoli, appunti e interventi parlamentari di Li Causi; corrispodenza e relazioni sulle indagini svolte da dirigenti e militanti del Pci sulla presenza della mafia nei loro territori e sull’uccisione di alcuni sindacalisti; lettere di minaccia indirizzate a Li Causi; lettere anonime riguardanti personaggi politici e componenti delle forze dell’ordine compromessi con la mafia; atti giudiziari relativi al procedimento penale contro Calogero Vizzini per i fatti di Villalba e atti processuali, rassegna stampa e documentazione relativa al processo per l’eccidio di Portella della Ginestra e alle celebrazioni degli anniversari della strage. 
Il fondo contiene anche documenti riguardanti l’economia siciliana, con particolare riferimento alla riforma agraria, al movimento contadino e all’industrializzazione, tra cui si segnalano: atti di convegni sulla riforma agraria; relazioni sull’andamento delle lotte contadine; dati statistici sulle assegnazioni delle terre; relazioni sulle cooperative assegnatarie; materiali riguardanti il fallimento dell’Usca (Unione siciliana contadini assegnatari); documenti della Federterra e dell’Alleanza coltivatori siciliani; materiali riguardanti l’industrializzazione della Sicilia e lo sviluppo economico siciliano, fra i quali si segnalano gli atti del convegno per l’applicazione del Piano Marshall in Sicilia, svoltosi a Catania nel 1948. 
Una parte consistente della documentazione è costituita da note, appunti e materiale bibliografico e rassegna stampa a supporto della sua attività di studio e documentazione. Si segnala che Il fondo comprende molta rassegna stampa e una grande mole di opuscoli, pubblicazioni e materiale a stampa. L’archivio comprende anche 174 fotografie b/n che ritraggono Li Causi in momenti e occasioni diverse della sua attività politica e istituzionale. 

Consistenza
buste 83

Storia archivistica
Il fondo “Girolamo Li Causi”, tra i primi complessi archivistici di persona acquisiti dall’Istituto Gramsci siciliano, fu donato all’Istituto nel 1979 dalla moglie di Li Causi, Giuseppina Vittone. A questo primo versamento si aggiunsero nel 2016 le carte donate dal figlio di Li Causi, Luciano Li Causi. Il fondo “Girolamo Li Causi” fu dichiarato di interesse storico particolarmente importante ai sensi del d.lgs 42/2004 dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia con provvedimento del 7 giugno 1983, poi ribadito con decreto n. 82 del 3 agosto 2017. Il fondo è stato oggetto di riordinamento e inventariazione tra marzo 2023 e gennaio 2024, grazie al finanziamento erogato dalla Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in attuazione del Decreto del Ministro per le Politiche giovanili del 19 ottobre 2021 (Avviso pubblico per la selezione di progetti per le iniziative culturali e celebrative relative al Centenario della fondazione del Partito Comunista Italiano). L’intervento archivistico è stato curato dalla responsabile dell’archivio storico dell’Istituto Gramsci sicilano, Vincenza Sgrò, e dalle archiviste libero professioniste Claudia d’Avossa e Tiziana Siragusa.

Stato di ordinamento 
Riordinato e inventariato

Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (xDams)
Girolamo Li Causi – Inventario

Estremi cronologici
1972 – 1998, con docc. antecedenti 

Profilo biografico
Simona Mafai nasce a Roma il 5 luglio 1928. Il padre Mario fu un importante pittore, membro e animatore della Scuola romana. La madre, Antonietta Raphaël, ebrea lituana, fu pittrice, musicista e scultrice. Sorella della giornalista e scrittrice Miriam e della costumista e scenografa Giulia.  Nel 1939, in seguito alla promulgazione delle leggi razziali, le sorelle Mafai furono allontanate dalla scuola  pubblica. Nell’estate del 1939 la famiglia si trasferì a Genova (Quarto). Il 30 agosto 1943 la famiglia tornò a  Roma, pochi giorni prima dell’armistizio e dell’occupazione della città da parte delle truppe tedesche. Ancora  giovanissima, Simona, affiancata dalla sorella Miriam, partecipò alla lotta antifascista durante l’occupazione nazifascista di Roma, contribuendo alla diffusione del giornale l’Unità. A Roma, Simona avviò la sua formazione comunista, lasciando la casa dei genitori per vivere in una casa del Partito dove lavorò come dattilografa. Nel 1948 si trasferì in Veneto per dirigere il movimento femminile della regione. In occasione  della scuola del Partito Comunista organizzata a Roma nel 1950, Simona incontrò Pancrazio De Pasquale, dirigente del Pci di Palermo, che sposò nel 1952 trasferendosi con lui in Sicilia, dove continuò a svolgere attività politica nel Partito comunista siciliano.  
Nel 1976 fu eletta al Senato della Repubblica, dove rimase fino al 1979. Nel 1980 e poi nel 1985 fu eletta consigliera al Comune di Palermo e capogruppo comunista.
Uscì dal Partito nel 1990.  Nei primi anni ‘90 entrò a far parte del direttivo dell’Associazione donne siciliane per la lotta contro la mafia e partecipò alla mobilitazione delle “Donne del digiuno”; nel 1991 fu tra le fondatrici, tutte donne, della  rivista bimestrale Mezzocielo. Morì nel 2019. 

Contenuto
Il fondo comprende documenti riguardanti il Consiglio comunale di Palermo e l’attività del gruppo consiliare comunista. Si tratta di: corrispondenza; interventi svolti in sede di partito; articoli e dichiarazioni di Simona Mafai. Sono presenti materiali riguardanti il movimento delle donne, in particolare quello contro la mafia; scritti e discorsi di Pancrazio De Pasquale. Contiene anche materiali riguardanti la vita di Francesco Lo Sardo, e in particolare pubblicazioni della Camera del lavoro di Messina del 1914 e del 1919; la sentenza del Tribunale penale di Messina nella causa contro Mezzardi Giovanni e altri del 21 novembre 1914 e due memoriali di difesa di Francesco Lo Sardo del 1928 presentati al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. 
Si segnala anche documentazione riguardante l’attività politica e la figura di Anna Nicolosi Grasso.  

Consistenza
buste 3

Storia archivistica
La documentazione è stata depositata presso l’IGS dalla stessa Mafai ancora in vita (in data non nota). Altro materiale è stato depositato da Mafai (in data non nota) presso la Biblioteca delle donne e centro di consulenza legale UDIPALERMO, dove tutt’oggi si trova conservato.(www.bibliotecadelledonnecentrodiconsulenzalegale-udipalermo.it)

Stato di ordinamento 
Non riordinato

Strumenti di ricerca
Simona Mafai – Elenco

Estremi cronologici
1976 – 2002, con docc. antecedenti

Profilo biografico
Marina Marconi nasce a Palermo il 31 maggio del 1928 da due noti archeologi italiani, Pirro Marconi e Jole Bovio.
Nel 1954 sposa il medico Nino Causi, protagonista negli anni Sessanta di una battaglia per la costruzione di un ospedale circoscrizionale a Termini Imerese. Resta vedova nel 1967.
Nel 1952 si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Palermo; nel 1955 [1956] si specializza in ortopedia e traumatologia e nel 1957 in Anestesia. Iscritta dal 1952 all’Ordine dei medici nella Provincia di Palermo, lavora dal 1953 al 1959 come assistente volontaria presso la Clinica ortopedica dell’Università di Palermo e dal 1963 al 1965 presso la Clinica chirurgica dell’Università di Palermo; dal 1963 al 1982 è assistente ospedaliero prima presso l’Ospedale SS.ma Trinità di Termini Imerese, poi presso l’Ospedale ortopedico E. Albanese di Palermo. Tra il 1958 e il 1993 ha esercitato la professione come specialista ortopedico anche presso gli ambulatori dell’Inam e dell’Asl. Dal 1976 al 1981 è deputata all’Assemblea Regionale Siciliana nel corso della VIII legislatura, eletta come indipendente nelle liste del Pci. Prima firmataria per il gruppo Pci dei disegni di legge di iniziativa parlamentare per l’istituzione della Consulta regionale femminile, dei consultori familiari, per i servizi per i portatori di handicap. Nel gruppo collabora all’estensione dei disegni di legge di iniziativa parlamentare per il recepimento della legge nazionale di riforma sanitaria, degli asili nido, dei servizi di salute mentale.
Nel corso della legislatura è segretaria della VII Commissione permanente dell’Ars “Igiene, Sanità e Assistenza”. Nel lavoro della Commissione, nel corso dell’assemblamento delle varie proposte di legge di competenza, lavora nel merito per il miglioramento di alcuni progetti di legge e di alcuni è relatrice in aula (corsi per il personale sanitario non medico, scuole per gli assistenti sociali). In aula ha esercitato attività ispettiva e di controllo con interventi riguardanti soprattutto temi socio-sanitari e assistenziali, ecologici e culturali (tra i vari, istituzione delle prime riserve naturali e riforma delle soprintendenze ai beni culturali).
Dal 1974 è componente del Comitato promotore per la Consulta regionale femminile istituita con la legge regionale n. 27 del 7 maggio 1977 e insediatasi nel 1978.
Nel febbraio del 1982 si tessera al Partito Comunista Italiano.
Dal 1986 al 1994 è eletta al Consiglio comunale di Palermo, nella giunta della “Primavera” del sindaco Leoluca Orlando, e nei primi tre anni di mandato presiede la IV Commissione consiliare permanente “Igiene, Sanità, solidarietà sociale”. Dal 1989 al 1990, per 11 mesi, è Assessore alla Sanità, fascia materno – infantile e condizione femminile del Comune di Palermo. In questo periodo apre a Palermo 12 asili nido ampliandone drasticamente la capacità di ricezione, contribuisce alla realizzazione del “Progetto infanzia” del Comune di Palermo istituendo il centro comunale di accoglienza per l’infanzia e attivando il telefono SOS infanzia del Comune; organizza inoltre l’accoglienza per madri nubili prive di supporto familiare attraverso una convenzione con l’Opcer.
Attiva fin dagli anni Sessanta nell’associazionismo femminile, è vicina all’Udi di Palermo, – con cui condivide alcune importanti battaglie politiche e sociali negli anni Settanta – ed è socia fin dagli anni Sessanta del Soroptimist di Palermo, un’associazione femminile internazionale di donne lavoratrici, che Marconi presiede dal 1972 al 1975. Negli anni Novanta si impegna anche nell’associazione Donne siciliane contro la mafia.
Negli anni Duemila è vicepresidente e coordinatrice per la parte scientifica dell’Ulite – Università libera itinerante della terza età presso cui svolge attività di docenza.
E’ venuta a mancare il 25 agosto del 2023.

Contenuto
L’archivio è costituito da documentazione riguardante principalmente l’attività politica di Marina Marconi nell’ambito del suo operato come deputata regionale, con particolare riferimento all’attività della VII Commissione “Igiene, sanità e assistenza sociale” della VIII Commissione legislativa dell’Ars (1976 – 1981) e all’attività svolta all’interno del Gruppo parlamentare comusnita. La documentazione prevalente è quindi costituita da interpellanze, interrogazioni e mozioni, testi di interventi e discorsi parlamentari perlopiù di Marconis, appunti e note mss. di Marconi, testi di disegni di legge, bollettini interni del Gruppo Pci Ars (“Rci. Regione. Documenti”), corrispondenza.
La serie “Partito comunista e Democratici di sinistra” raccoglie invece il materiale riferito all’attività della Commissione federale di Controllo della Federazione del Pci di Palermo nel corso degli anni Ottanta, comprendendo perlopiù verbali di riunioni, corrispondenza e comunicazioni interne della Commissione federale di controllo e documentazione varia riguardante la struttura e l’organizzazione locale del partito.
Si segnala inoltre un fascicolo che si riferisce alla Commissione di garanzia dei Democratici di sinistra con documentazione riguardante perlopiù il primo Congresso dei Democratici di sinistra (2000) e la costituzione dell’Unione regionale siciliana dei Democratici di sinistra.
La serie “Varie” conserva infine una serie di materiali documentari di diversa tipologia tra cui si segnalano: alcuni opuscoli in tema di separatismo e indipendentismo; materiale di propaganda di diverse formazioni politiche tra cui si segnala un volantino anonimo diffuso durante l’occupazione americana della Sicilia [1943 – 1944]; una fotografia del funerale del magistrato Gaetano Costa; testo integrale dell’intervista rilasciata da Marconi a Giovanna Fiume, Paula Bell e Trude Macrì. 

L’archivio di articola in tre partizioni:

  1. Assemblea regionale siciliana
  2. Partito comunista e Democratici di sinistra
  3. Varie

Consistenza
buste 3

Storia archivistica
L’archivio personale di Marina Marconi è conservato presso l’Istituto Gramsci siciliano (IGS), dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza Archivistica della Sicilia con Decreto MIBACT-SAAS-SIPA n. 82, del 3 agosto 2017.
Il materiale documentario è stato versato da Marconi all’IGS nel 2018. Una parte della documentazione del fondo archivistico – quella che si riferisce all’attività della Commissione federale di controllo della Federazione del Pci di Palermo – era tuttavia stata consegnata a Marconi da Giovanni Roscignone che a sua volte l’aveva ricevuta da Lina e Giorgio Colajanni (come si evince da una lettera di Giovanni Roscignone che accompagna il materiale).
La parte più consistente della documentazione personale di Marconi si trova tuttavia presso la Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale UDIPALERMO, associazione che ha ricevuto i materiali di Marconi in diversi versamenti a partire dalla metà degli anni Duemila.
Proprio in occasione dell’intervento di riordinamento e inventariazione dell’archivio personale di Marconi conservato presso UDIPALERMO (avviato nel giugno 2023 grazie al finanziamento ai sensi del Bando pubblico per la concessione di contributi a progetti riguardanti interventi su archivi dei movimenti politici, organismi di rappresentanza dei lavoratori o di loro esponenti, Decreto DG-A n. 26 del 27.1.2023), si è avviato anche il riordino e l’inventariazione informatizzata del materiale conservato presso l’IGS – che fino a quel momento non era mai stato oggetto di alcun intervento archivistico.
L’intervento di ordinamento e inventariazione informatizzata del fondo è stato realizzato dalle archiviste libero professioniste Claudia d’Avossa e Tiziana Siragusa e sotto la supervisione scientifica della responsabile dell’Archivio dell’IGS, Enza Sgrò.

Stato di ordinamento 
Riordinato e inventariato

Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (xDams)
Marina Marconi – Inventario

Estremi cronologici
1922 – 1980

Profilo biografico
Nacque a Santa Margherita Belice nel 1895. All’età di 18 anni aderì al partito socialista e poi, nel 1923, al Partito comunista, dove rivestì importanti ruoli. Nel 1943 fece parte dei Comitato di liberazione nazionale.  Fu membro del Comitato centrale del Pci per 20 anni e componente della Segreteria regionale. Nel 1958 si dimise dal Partito. Ricoprì diverse cariche istituzionali.  Fu Sottosegretario di Stato alla Marina mercantile nel secondo Governo Bonomi (dal 12 dicembre 1944 al 21 giugno 1945) e nel secondo Governo De Gasperi (dal 17 luglio 1946 al 2 febbraio 1947); nel 1945 fece parte della Consulta nazionale e nel 1946 fu eletto Deputato all’Assemblea costituente.  Dal 1947 al 1959 ricoprì la carica di Deputato all’Assemblea regionale siciliana, dove rivestì pure la carica di Vicepresidente dal 1955 al 1959.  Fu sindaco del Comune di Santa Margherita Belice. Laureato in Giurisprudenza e avvocato, dal 1943 al 1970 fu docente di Procedura penale all’Università di Palermo e autore di diverse pubblicazioni di diritto penale, procedura penale, sociologia, criminologia e psicoanalisi. Morì nel 1989.

Contenuto
Il fondo comprende in massima parte scritti e discorsi di Montalbano di carattere politico e giuridico e materiali riguardanti il movimento separatista. Contiene anche corrispondenza, tra cui si segnalano lettere di Palmiro Togliatti, di Costantino Lazzari e di Andrea Finocchiaro Aprile.

Consistenza
buste 1

Stato di ordinamento 
Non riordinato e non inventariato

Strumenti di ricerca
Giuseppe Montalbano – Elenco

Estremi cronologici
1922-1979 (con documentazione antecedente)

Profilo biografico
Francesco Renda è nato nel 1922 a Cattolica Eraclea. Nell’immediato dopoguerra si iscrisse al Partito comunista e divenne segretario responsabile della Camera confederale del lavoro di Agrigento. Fu segretario regionale dei minatori della Cgil e componente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, oltre che presidente della Lega nazionale delle cooperative.
Nel 1951 fu eletto deputato all’Assemblea regionale siciliana per il Blocco del Popolo nel collegio di Agrigento, e venne rieletto nel Partito comunista per cinque legislature. Divenne senatore nelle elezioni del 1972, nelle successive elezioni decise di non ricandidarsi, per tornare alla carriera universitaria. Fu titolare della cattedra di Storia moderna nella facoltà di Scienze politiche dell’Università di Palermo. È stato presidente dell’Istituto Gramsci siciliano. Storico di formazione marxista, è considerato uno dei più importanti studiosi del movimento contadino siciliano. Fondamentali le sue opere sui fasci siciliani e la sua storia della Sicilia in tre volumi. Nel 2007 pubblicò un’autobiografia. Morì a Palermo nel 2013.

Contenuto
Il fondo contiene materiali riguardanti l’attività di Renda come politico, sindacalista, deputato regionale e storico. Contiene documenti prodotti dal Partito comunista, dal movimento sindacale, dal Comitato di Liberazione nazionale di Porto Empedocle, da dirigenti politici e da Renda stesso. Si tratta di atti di Congressi e convegni, corrispondenza, note e relazioni, dati statistici; documentazione relativa al Comitato regionale per le celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, di cui Renda fu membro. Numerosi sono i materiali, in massima parte copie di documenti conservati presso Archivi di Stato, utilizzati per i suoi studi sul movimento dei Fasci siciliani e su Bernardino Verro e raccolti per la redazione di alcune voci del Dizionario biografico del movimento operaio italiano curato da Tommaso Detti e Franco Andreucci. Sono presenti volantini e manifesti dei movimenti politici ricostituitisi all’indomani dello sbarco degli Alleati in Sicilia.

Consistenza
buste 4

Stato di ordinamento
Non ordinato e non inventariato

Strumenti di ricerca
Francesco Renda – Elenco

Estremi cronologici
1910 – 1956

Profilo storico
Andrea Ricevuto nacque a Trapani nel 1884. Dopo aver conseguito la laurea in chimica presso il Politecnico di Zurigo, impiantò nella sua città natale un’azienda per la concia del pellame. Nella primavera del 1913 venne assunto come chimico alla Fabbrica Chimica Italiana Goldenberg, che nel 1915, modificando la ragione sociale, fu chiamata Fabbrica Chimica Arenella. Nel 1915 gli fu affidata la direzione tecnica della fabbrica, carica tenuta in precedenza dal tedesco Hermann Mechlenburg. Ricevuto fu il progettista del processo di fabbricazione della magnesia utilizzando le acque madri delle saline di Trapani, adottato dalla Società anonima Francesco Bernasconi per la produzione di carbonato di magnesia, trasformatosi poi in Sadam (Società Anonima Derivati Acque Marine) con sede a Trapani. La Società, costituita nel 1920, fu messa in liquidazione qualche anno dopo. Intorno al 1926-27 Andrea Ricevuto si dimette da componente il Consiglio di amministrazione della fabbrica continuando, però, a svolgere la funzione di direttore tecnico. Contemporaneamente alla sua attività di consulente tecnico, aveva intrapreso delle attività in proprio con la creazione della società Pane (Prodotti alimentari nazionali economici). Negli anni quaranta fu direttore della società di analisi chimiche e consulenze G.H. Agston e Moore di Messina, mentre nel 1948 ritorna alla direzione tecnica della chimica Arenella.

Contenuto
Il fondo comprende in massima parte documenti riguardanti l’attività professionale di Andrea Ricevuto. La parte più consistente della documentazione riguarda la sua attività di direttore tecnico della Fabbrica Chimica Arenella, molta della quale in lingua tedesca. Si tratta di corrispondenza con i dirigenti e i tecnici della fabbrica; relazioni tecniche e relazioni sulle diverse produzioni; verbali di riunioni; cataloghi di macchinari; piante delle fabbriche e disegni di macchinari. Consistente è la documentazione riguardante la Società anonima derivati acque marine (Sadam). Essa comprende materiali riguardanti la costituzione della società, la costruzione dello stabilimento industriale, la produzione. Si tratta di corrispondenza, relazioni tecniche, bilanci economici. Sono presenti documenti riguardanti alcune società facenti capo al Consorzio italiano fabbriche acidi citrico (Cifac) e materiali riguardanti gli stabilimenti industriali di Pistunia, Carrabba, Pinigotto, Tremestieri, Citrica e l’Isac. Contiene anche documenti attinenti alcune attività commerciali svolte da Andrea Ricevute per proprio conto. Essi riguardano in massima parte la produzione e la commercializzazione dei Prodotti alimentari nazionali economici (Pane) e la produzione e commercializzazione della lozione antiscabiosa Pan.

Consistenza
buste 13

Storia archivistica
Le carte sono state donate da Sebastiano Tusa e da Giulia Fanara nel 1989.

Stato di ordinamento
Ordinato e inventariato

Strumenti di ricerca
Inventario informatizzato (Sesamo)
Andrea Ricevuto (Chimica Arenella) – Inventario provvisorio

Estremi cronologici
1962 – 1997 

Profilo biografico

Cesare Terranova
Cesare Terranova nacque a Petralia Soprana nel 1921. Intraprese la carriera di magistrato nel 1946. Nel 1958, dopo aver ricoperto la carica di pretore nella provincia di Messina, divenne giudice istruttore al tribunale di Palermo. Si occupò di diversi processi di mafia. Nel 1969 fu procuratore d’accusa al processo tenutosi a Bari contro la cosca di Corleone.  Nel 1971 divenne procuratore della Repubblica a Marsala. Nel 1972 fu eletto deputato alla Camera come indipendente di sinistra nella lista del Pci e fu riconfermato nella successiva legislatura. Fece parte della Commissione antimafia dal 1972 al 1976. Dopo l’esperienza parlamentare, nel 1979 ritornò in magistratura e fu nominato consigliere presso la Corte d’appello di Palermo.  Fu ucciso dalla mafia la mattina del 25 settembre del 1979. 

Giovanna Giaconia Terranova 
Nasce a Palermo nel 1922 – Dopo la morte del marito Cesare Terranova partecipò alla fondazione dell’Associazione donne siciliane per la lotta contro la mafia, di cui diventò presidente fin dall’atto della sua costituzione, avvenuta nel 1982 o 1984.
Muore a Palermo il 26 gennaio 2012.

Contenuto
Il fondo comprende le carte di Cesare Terranova e quelle della moglie Giovanna Giaconia. Le carte di Terranova sono attinenti alla sua attività professionale, a quella di parlamentare e di componente della Commissione antimafia. Sono presenti sentenze riguardanti procedimenti penali contro la mafia emesse da Terranova stesso; rapporti di pubblica sicurezza; esposti al presidente della Commissione antimafia, relazioni e interventi di Cesare Terranova alla Commissione antimafia e alla Camera dei Deputati. 
Le carte di Giovanna Terranova comprendono materiali riguardanti l’Associazione Donne contro la mafia. Si tratta in particolare di corrispondenza, scritti e discorsi di Giovanna Terranova; appunti per interventi ad iniziative contro la mafia, atti di convegni sulla mafia, appelli e comunicati dell’Associazione. Il fondo contiene anche lettere, telegrammi, biglietti di cordoglio per la morte di Cesare Terranova e messaggi pervenuti in occasione di diverse commemorazioni e iniziative.
Le carte relative a Cesare Terranova constano di 2 buste e 3 raccoglitori; le carte di Giovanna Terranova constano di 3 buste e 5 raccoglitori. 

Consistenza
buste 5; raccoglitori 9

Storia archivistica
Il fondo è stato donato all’Istituto Gramsci Siciliano dalla famiglia nel 2012. 
Per volontà della famiglia è stato denominato “Fondo Cesare o Giovanna Terranova”. 

Stato di ordinamento 
Non riordinato e non inventariato

Strumenti di ricerca
Cesare e Giovanna Terranova – Elenco